Il Principe Azzurro

Il Principe Azzurro

Ecco la fiaba più breve e più bella che hai mai letto.
C’era una volta una ragazza che domandò ad un ragazzo se voleva sposarsi con lei. Il ragazzo le rispose “NO!” Da quel giorno, la ragazza visse felice per sempre, senza lavare, né cucinare, né stirare per nessuno, uscendo con le sue amiche e facendo l’amore con chi voleva, lavorando e spendendo i suoi soldi come voleva.
** FINE **

Il problema è che fin da quando eravamo piccoline, nessuno ci ha mai raccontato questa fiaba. Invece ci hanno fottuto ben bene con questo cazzo di principe azzurro!!!

principe azzurro
Ricevo da Cristina queste sue riflessioni
“Se è possibile riassumere in poche parole e dare un senso o una spiegazione a quanto è accaduto quello che sento forte è il ricordo dell’impatto ed è lì che si cela o si rivela il tutto.
Impatto, scontro…scontro tra due potenze, troppo intenso, troppo carico per poterlo gestire con razionalità e pazienza.
La forza della natura che sprigiona talmente tanta energia da non poterla contenere.

La sensazione fortissima che qualcuno si sarebbe fatto male e che nessuno dei due voleva essere il perdente, nessuno dei due voleva soffrire o farsi prendere in giro.

Impossibile dire la verità, impossibile manifestarsi, lasciarsi andare.

Una lotta all’ultimo sangue.

E’ incredibile il potere che la paura ha su di noi.

Ci spinge ovviamente nella direzione opposta a quella in cui vorremmo andare.

Ho visto di recente un film dove il centro della storia girava intorno a questa frase: “Dietro ogni paura si nasconde un desiderio”.

Si parlava di relazioni umane, di razzismo universale verso tutto ciò che non capiamo e che consideriamo a priori un nemico da annientare prima che lui annienti noi.

Bianchi contro i neri, neri contro i bianchi, eterosessuali contro omosessuali e viceversa, sconosciuti contro sconosciuti….e diciamolo pure, uomini contro donne e viceversa, una lotta ancestrale.

Paura di conoscersi e conseguente solitudine incolmabile che si crogiola nell’apparente stabilità di un limbo di chiusura e di passioni tristi senza scopo alcuno se non quello di allontanare il desiderio di vivere per quello che siamo.

Il protagonista, che aveva paura di tutti e pensava che tutti lo volessero fregare, che odiava i neri e gli omosessuali, alla fine è finito in carcere per aver ucciso una donna e si è innamorato di un nero.

Lascia davvero senza parole.

Nello scontro con Marco ho perso io nella logica fredda e superficiale della società umana che considera perdente chi soffre.

Un punto di vista più spirituale mi dice che in fondo entrambi abbiamo peccato di coraggio, in due abbiamo sbagliato ma chi ha sofferto ha dato spazio alla conoscenza dell’altro e di se stesso.

Per elaborare il dolore ci vuole il coraggio e la voglia di guardarsi dentro.

Io adesso so qualcosa di più, lui brancola nel buio delle sue pulsioni infantili e autoreferenziali senza speranza alcuna, senza gioia e senza dolore, vittima inconsapevole insieme a tanti, troppi giovani e anche meno giovani, della società delle passioni tristi dove pare non esista più un futuro, dove si conosce bene il prezzo di ogni cosa ma il valore di nessuna e quindi per nulla vale la pena di appassionarsi.”

amore alchemico

Pubblico i tuoi pensieri Cristina, perché prendo spunto dal tuo dolore di non essere riuscita nel rapporto con un uomo.

Dedico tutti i miei studi astrologici, come le mie relazioni sull’argomento “Amore” e spero di trattarlo molto su questo blog.

C’è una cosa fondamentale che tu sottolinei nel tuo scritto “la lotta” che voi avete fatto l’uno contro l’altra. Ma la lotta più forte l’avete ingaggiata ognuno contro se stesso. Non vi siete aperti all’amore e avete perso questa opportunità di crescita. L’amore non può essere una lotta di potere. Lo è quando le persone hanno ancora da superare delle difficoltà personali di autostima.

Non ci possono essere dinamiche di potere nella coppia. Si deve essere complici, fiduciosi, e razionalmente consapevoli che si sta insieme per avere un obbiettivo comune. Purtroppo bisognerebbe prima risolvere i propri problemi e essere sicuri di avere un valore personale e di volere costruire con un altro. Essere anche sicuri che possiamo aprirci all’amore senza doversi difendere. Perché vedi Cristina, ci arriva sempre quello di cui noi abbiamo bisogno. E noi dobbiamo imparare il nostro valore perchè se non ce lo riconosciamo, sicuramente arriverà qualcuno che ci mette in discussione, proprio sulle nostre paure.

Impariamo mentre cresciamo ad amare, ma ci potranno amare solo se siamo noi i primi a essere certi e sicuri che è sacrosanto che qualcuno ci ami, perché siamo unici e speciali. Nessuno potrà mai essere come noi: questa deve essere una certezza e se mi permetti un vanto!!

Comments

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Un commento

  1. cara Manu’,
    mi è piaciuta tanto la tua fiaba. In effetti, ho sempre pensato che le donne che veramente hanno la possibilità di diventare autonome ed indipendenti sono quelle le cui prime storie d’amore sono andate male perchè, a quel punto, diventano più forti, meno arrendevoli alla storia del principe azzurro, anzi, cominciano a vedere che i rospi non si trasformano, almeno non al loro “bacio”.
    Infatti, se si riesce a passare indenni alle prime relazioni, poi la situazione cambia, si comincia a capire qualcosa in più di proiezioni e quindi si intravvedono le proprie aspettative che si cerca di realizzare attraverso un uomo.
    A presto Un bacio Lidia

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