L’ipotesi di un delitto atroce: Chiara Poggi

L’ipotesi di un delitto atroce: Chiara Poggi

Questo pezzo è stato scritto il 28 marzo 2009 e visto come sono andate le cose alla luce dell’ultima sentenza di colpevolezza del 17.12.2014 credo sia piu’ che attuale.

 

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Non credo che con l’astrologia si possa stabilire se
una persona può essere colpevole di un delitto atroce come quello che è stato
perpetrato ai danni di Chiara Poggi perché guardando i temi natali si possono
individuare solo delle potenzialità. Poi, che si usino o no è un’altra storia.

Analizzando il tema di lei sono rimasta colpita dai suoi valori
Sole-Venere-Marte in Ariete congiunti in 12 opposti a Giove e Saturno in 6 casa
perché mi hanno fatto venire in mente che probabilmente era attratta da una
figura maschile che non si sarebbe rivelata come una persona affidabile e di
buon senso. Sole e Marte congiunti, nel tema di una donna, anche se accompagnati da Venere possono significare un maschile violento, aggressivo, nel miglior caso autoritario.

Il fatto che il Sole sia congiunto anche a Venere, può significare
che la stessa persona può apparire disponibile, amabile, conciliante allo stesso
modo. Come se ci fosse una doppia personalità. I suoi valori in 12 casa
(specialmente la Venere) simboleggiano un modo particolare di amare, che non
dovrebbe essere esternato nei confronti di un solo individuo perché la
dodicesima non vuole confini. E’ un amore fuori dell’ordinario, fuori delle
convenzioni e della regolarità. Si ama di nascosto, a volte il diverso,
l’alienato, quello che non è integrato nella società. La casa ha qualità
nettuniane e quindi nei sentimenti la persona non riesce a capire cosa è reale e
cosa è fantastico, spesso sublima l’altro o si sacrifica immolandosi credendo
che questo sia il segno dell’amore. A volte sono amori sofferti perché
richiedono sacrificio alla disperata ricerca di fusione originale col Tutto.

Ho visto nel web delle sue foto dell’ultima vacanza con il fidanzato. Possibile
che non ce n’è una sorridente?

Spesso ho notato che nel giorno della morte la persona ha transiti bellissimi e
cosi è anche lei tranne delle quadrature con urano a significare che qualcosa è
successo, in maniera improvvisa, impensata, assolutamente incalcolabile.

Il suo tema è quello di una donna con caratteristiche spiccatamente femminili
(Luna e Venere sestile) ma allo stesso tempo anche di una donna volitiva (Sole,
Marte, Venere in Ariete) seria e forse fin troppo fiduciosa (Luna trigona a
Saturno e Giove) aperta e autonoma (Luna Aquario) e sognatrice (Mercurio in
Pesci) ma il giorno della sua morte, con i suoi transiti, (Mercurio opposto alla
Luna e Urano congiunto a Mercurio) mi viene in mente che qualcosa di “troppo” è
stato detto, qualcosa che ha coinvolto le sue sicurezze emotive e che questo
qualcosa è stato detto “troppo” precipitosamente.

Marte transitava nella sua prima casa in Gemelli, in trigono alla sua Luna, al
suo Giove, al suo Saturno ma opposto a Urano. E’ lei che ha aggredito, magari
verbalmente, sentendosi forte delle sue parole. Quello che poi è successo lo
sappiamo.

Può essere stato Alberto? Mi sembra un ragazzo che non ha un buon rapporto con
il femminile (Luna quadrata a Venere), che difficilmente può sentirsi
soddisfatto affettivamente (Venere quadrata a Giove) e che può con permalosità
reagire se provocato, anche con fredda lucidità e crudeltà (Marte in Cancro
trigono a Saturno e Plutone).

Quel giorno i pianeti di transito quadravano abbondantemente la sua Luna (donna)
ma anche la sua parte interiore, la sua anima. Cosa c’è che lo ha ferito tanto
nel suo profondo?

Il suo Sole, Mercurio e Marte sono in 8 casa. L’8 casa è la casa dello
Scorpione, grosse pulsioni accompagnano la persona e spesso la trascinano in
eventi drammatici. Tradizionalmente è la casa della morte e delle perdite, in
astrologia psicologica e’ la casa della profonda trasformazione e della
rinascita dopo aver toccato il fondo della nostra natura umana. Tutto muore per
poi rinascere.

Comunque vadano le cose il destino di Alberto è veramente molto complicato.

E proprio non vorrei stare nei suoi panni. Perché comunque vada non sarà un bel
vivere.

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