dal web
E se il miracolo fossi tu?
Non hai bisogno di un mantello.
Non hai bisogno di milioni.
Non hai bisogno del permesso di nessuno.
Hai solo bisogno di un cuore che non sopporti vedere soffrire.
Perché là fuori —proprio adesso—
c’è una vita che trema dal freddo,
con lo sguardo spento,
che aspetta che qualcuno faccia ciò che tu puoi fare.
E no, non si tratta di salvarli tutti.
Si tratta di salvare quell’uno che il destino ha messo sul tuo cammino.
Quello che hai visto accasciato in un angolo.
Quello che nessun altro ha guardato.
Quello che credeva che la sua storia fosse già finita.
Salvare?
Sì. Perché non si tratta solo di raccogliere un corpo,
ma di sollevare un’anima.
Amare?
Sì. Perché non si tratta di dare ciò che ti avanza,
ma di condividere ciò che sei.
Rispettare?
Sì. Perché loro non possono difendersi dal disprezzo,
ma tu puoi essere lo scudo che non hanno mai avuto.
Non dire “ci penserà qualcun altro”.
Non dire “non è un mio problema”.
Non dire “non posso farlo”.
Perché forse tu sei l’unica cosa che quell’essere dimenticato ha.
E credimi…
il giorno in cui lo guarderai negli occhi,
il giorno in cui ti leccherà la mano senza rancore,
il giorno in cui si addormenterà in grembo sentendosi al sicuro,
capirai che non sei stato tu a salvarlo.
È stato lui a salvare te.
Salva. Ama. Rispetta.
Fallo per loro. Fallo per te.
Fallo perché puoi ancora guardare avanti e dire:
Io non sono stato indifferente.